[Missione] Seven di Luinil: La Preda

Per Sixy-san

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    ..:: La preda ::..



    Seven stava osservando le strade di Paszar dal balcone della locanda dove alloggiava.
    Come tutte le città maggiori del Flamarhen, Paszar sembrava sorgere dalla cordigliera Padlock come se la Triade si fosse divertita a scolpire le montagne in quel modo. La roccia rossa di cui era formata sembrava infiammarsi quando il sole calava, come aveva visto nelle sere precedenti, richiamando alla mente l'immagine di un fuoco nel camino.
    Il giovane elfo era finito in quella città per lavoro. I soldi sembravano non bastare mai, di quei tempi, con i prezzi che salivano continuamente in apparenza per delle cose insignificanti. Ma se avesse messo a segno quel colpo, il giovane avrebbe potuto vivere di rendita per un po'. C'era un ricercato che valeva ben 20'000 guil in quella città, e non aveva intenzione di lasciarselo scappare. Il ricercato in questione era un demone-leone che aveva tentato di uccidere il principe di Balraj non molto tempo prima, e dalle sue fonti aveva scoperto che si era rifugiato proprio lì, nel sud-est del Regno di Flamarhen.

    L'elfo era in città da due giorni, e come al solito aveva passato anche quella mattina girando per le strade alla ricerca di informazioni. In quel momento era in attesa delle ultime informazioni, che la sua fonte gli avrebbe mandato mediante un animale di gramarye. Ma l'animale che entrò dalla sua finestra non fu la solita rondine d'Aria, quanto piuttosto un'oca di Luce che conosceva bene. Era Aramis, il messaggero di gramarye di suo padre.
    Accigliato, si avvicinò all'animale e notò che aveva con sé una piccola sacca. Gliela sfilò dal becco e attese che scomparisse, prima di aprire il sacchetto di tela. Dentro c'erano una lettera e un piccolo libro rilegato in pelle. Seven non lo riconobbe nemmeno sfogliandone le prime pagine, così decise di leggere prima la lettera.


    Figlio mio, non tornare.

    Rifuggi da Quercus e da Gilead, cerca un nascondiglio sicuro e restaci.
    Brucia questa lettera quando la riceverai e spargine le ceneri al vento, così che non le trovino. Solo così ti saprò al sicuro.
    Sono parole terribili, me ne rendo conto. Ma sei mio figlio, sei sangue del mio sangue e, per quanto tu lo abbia già rifiutato quella notte di quattro anni fa, il mio primo dovere verso di te è l'aiuto.

    Non oltre due ore fa è venuta una delegazione da Gilead. Un paladino e un crepuscolare, che hanno annunciato la morte del tuo maestro d'armi (che la Libera preservi la sua anima). Qualcuno lo ha brutalmente assassinato nella sua abitazione, qualcuno che probabilmente sa di te e del tuo sangue.
    Pochi giorni fa è arrivata una lettera di Sekhter. Il tuo maestro ci ha voluto informare che a Gilead le cose si stanno muovendo in maniera oscura e pericolosa. I Regni sono in agitazione, e Gilead e Coll Tahir non riusciranno a reggere la facciata ancora a lungo. Il tuo maestro era preoccupato per la tua incolumità, poiché si vocifera della necessità di assortire una nuova Compagnia delle Castagne che metta pace agli animi inquieti dei Regni. Per di più, pare che a Coll Tahir abbiano allestito una specie di prova per trovare l'erede di Iryael, e questa è una ragionevole prova che avalla le preoccupazioni del tuo maestro.

    Ho dato ad Aramis l'ultimo dei volumi originali delle Cronache Postume da consegnarti. C'è una parte finale che non è stata mai riportata in nessuna copia del libro: leggila, te ne prego. Ti illuminerà sulla tua importanza.
    Tu hai il sangue e l'ambra della grande Sixy, e per questo motivo sei in pericolo. Se stanno cercando l'erede della grande Iryael, con buone probabilità verranno a cercare anche te. Il tuo maestro era un raro esempio di lungimiranza, e può darsi che sia per questo che è stato assassinato.
    Ad ogni modo temo per la tua incolumità, e ti raccomando la massima prudenza. Tu incarni l'orgoglio del casato dei Luinil, ma l'orgoglio non deve portarti alla morte.

    Che la Libera Selene protegga il tuo cammino, figlio mio.
    Tuo padre.






    CITAZIONE
    Obiettivi

    - Sfuggire ai cacciatori (primario)
    - Trovare il demone-leone e intascare la taglia di 20.000 guil (secondario, a scelta)
    - ... (vari ed eventuali saranno aggiunti con il proseguimento)

    Uh uh uh...
    Sulla scia dell'idea di Guard, ti propongo questa missione. E tanto per dimostrare che a Pangea si fanno le cose per bene, faccio un paio di riferimenti alle ruolate già presenti.
    Non ti darò un limite di tecniche perché lo ritengo inutile, essendo il gramarye una cosa innata nei pg (certo, basta non usare il gramarye un post sì e l'altro pure). E poi il limite non saprei bene come gestirlo. Quindi nada! Sevvy, sbizzarrisciti!

    Adesso puoi scegliere tra il leggere le famigerate note o mandare al diavolo papino...


    Edited by Iryael - 5/11/2011, 23:55
     
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  2. Sixy-san
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    1. Ma povero Taj XD sempre coinvolto in rapimenti, risse, tentati omicidi...
    2. 20'000 guil? O.O *Seven molla la missione e corre all'inseguimento del demone* Soldini mieiiii! *ç*
    3. spettacolare la mission *.* ci piace!

    La prima tentazione di Seven fu di bruciare, oltre alla lettera, anche quel piccolo libro. Il suo istinto subodorava grane, grosse grane, e lui non ne voleva, non ora che la sua vita cominciava ad assumere una piega quasi normale. Certo, la rottura tra i Regni avrebbe potuto comportare qualche fastidio, ma si sarebbe adattato, come sempre... e per quanto riguardava i presunti sicari annunciati da suo padre, se ne sarebbe sbarazzato cambiando nome e città. Se qualcuno si fosse intestardito nella sua ricerca, quel qualcuno avrebbe fatto conoscenza la sua falce, e sarebbe finita lì.
    A bloccarlo era il pensiero del suo maestro. Uno dei pochi volti amichevoli incisi nella sua memoria. Un uomo cupo e di poche parole, ma che di sicuro sapeva il fatto suo. L'idea che non ci fosse più risvegliò in Seven un palpito di dolore. S'era davvero dato pena per lui, prima di morire?
    Dopo una breve esitazione, il ragazzo aprì il libro. Conosceva fin troppo bene la Compagnia delle Castagne, dal momento che era l'argomento più chiacchierato tra i Luinil (oltre alla terribile vendetta che presto avrebbero attuato sui Saeldur, naturalmente). Accarezzò le pagine scolorite, pensieroso, chiedendosi se l'erede di Iryael fosse già uscita allo scoperto o meno, e se realmente fossero in pericolo. Chi poteva desiderare di uccidere gli eredi della Compagnia della Castagne?
    Qualcuno che ci ritiene personaggi scomodi, o che progetta di prendere il nostro posto.
    Seven sfogliò in fretta il libro, fermandosi giusto alla parte finale.

     
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    1) Sto parlando di Leandros. L'episodio è sempre quello XD (e Taj ispira violenza, cioè...mi capisci, no?)
    2) 20.000 guil sono una somma spropositata, ma hanno una loro ragione dietro...
    3) Lieta che ti piaccia!


    Seven trovò diverse pagine bianche e poi, improvvisamente, una serie di note. Prendevano una pagina ciascuna e dicevano:


    Ho deciso che queste saranno le ultime note dei miei scritti.
    Sacra Selene, ho annotato tutto della nostra vita dopo la battaglia di quarant'anni fa, e ora sono sinceramente stufa. I nostri discendenti potranno contare su un'invidiabile quantità di aneddoti da raccontare su di noi, ma a chi interessa la vita di cinque vecchi?
    E poi, ad essere onesta, dopo oggi non me la sento di scrivere altro anche perché so di non essere più la stessa io. Se guardo la mia ambra, quel magnifico ovale che incastonava la guardia e la lama della mia spada, mi viene in effetti un po' di rimorso. Quando la sfioro riesco ad avvertirne il potere che Iryael le ha lasciato, però averla da sola non è come avere tutta la spada. E senza la mia fida spada al fianco...non sono più la Sixy Ithilbor che ha placato gli eserciti di Pangea. Dunque non c'è più bisogno di scrivere altro, e lo stesso vale anche per gli altri.

    Penso di aver dato a Iryael l'ordine più arduo che potessi darle. In fondo mi dispiace, ma Guardian ha ragione a pensare che, se lasciassimo le nostre armi intatte, prima o poi si scatenerebbe una guerra per possederle. Dannato testa d'alghe, ha avuto ragione un'altra volta. E poi è stata una decisione che abbiamo preso tutti insieme. Sofferta, ma presa assieme.
    Quindi non c'è più niente da dire. Assolutamente più niente da dire.
    Lascerò la parola ai miei più cari amici, in modo che siano liberi di trasmettere il loro parere ai posteri, poi quel che sarà sarà.
    Noi la nostra parte l'abbiamo abbondantemente fatta.

    Sixy Ithilbor di Luinil



    E' stato difficile eseguire l'ordine di Sixy. Non mi sentivo così male emotivamente dalla notte prima della battaglia.
    Oggi, a quarant'anni esatti da quella battaglia che ci ha tanto resi famosi, ho distrutto le nostre armi.
    Le armi della Compagnia delle Castagne non esistono più. Non come le conoscevamo, almeno. Con l'Ultimo Incanto si erano caricate di troppo potere, e dal momento che prima della battaglia le ho rese indistruttibili, questo era l'unico modo per prevenire che in futuro cadano nelle mani di chi le userebbe per scopi malvagi.
    Ne ho sigillato i poteri.
    Ora che non c'è più bisogno di noi, le nostre armi saranno date alle città di Gilead e Coll Tahir. Tuttavia abbiamo deciso di togliere loro il potere di cui si sono arricchite, prima di consegnarle.
    Con l'aiuto dei miei amici e compagni, ho diviso ciascuna arma in due e ho spartito il potere tra l'arma e il pezzo mancante, che è stato sostituito con un falso. In questo modo chiunque potrà usare quelle armi, ma non potrà sfruttarne il pieno potenziale e questo ci lascia tutti con la coscienza pulita.
    Ho lasciato due parti di potere nelle lame e nel dizi, e le altre otto le ho infuse nei pezzi mancanti. Come ulteriore precauzione, poi, ho fatto in modo che solo i nostri diretti discendenti possano impiegare il potere dei pezzi sottratti alle armi. Ho dannato il loro destino, ma spero capiscano le nostre motivazioni.
    Sappiamo di aver fatto la scelta giusta. Io per prima ne sono convinta.
    Però mi viene da piangere lo stesso, se penso al triskell che ho donato alla mia nipotina.

    Iryael Shideezhi di Aminos



    Su, Iryael, quanto sei melodrammatica!
    E' strano girare disarmati, sapete? Avevo quei pugnali fin da quando ero una pulce che a malapena camminava. Quelli nuovi non hanno...beh, non hanno la storia di quegli altri. Sono belli, sono funzionali, hanno anche questi l'anima di heimal, ma...come dire...ogni graffio su quegli altri raccontava una storia. Questi non hanno una storia. Sono vuoti.
    E poi non è stato carino che venissero privati delle piume di fenice. Erano quelle che li contraddistinguevano.
    Mi mancheranno quelli vecchi.

    Ayumi Ran'jelle



    Leggo con piacere che mia moglie ha già espresso tutto il suo sdegno per aver tramutato le piume di fenice dei suoi pugnali in decorazioni per un fermacapelli. No, sul serio, mi fa sorridere. Anche io avrei qualcosa da ridire, visto che la guardia del mio spadone è diventato la base di quel fermacapelli, ma la butto sul ridere. Dopotutto Sixy ha fatto bene a volere che i nostri pezzi fossero messi insieme: uniti in vita, uniti anche dopo la vita. E' giusto e basta.
    Solo, mi dispiace che adesso quella magnifica arma finirà appesa al muro di qualche sala. Avrei preferito lasciarla al nostro nipote minore. Lui sì che è il degno discendente nostro, mica il maggiore che sta sempre sui libri! E non mi sarei fatto tutti i problemi che si sono fatti Iryael e Guardian: è vero che dopo la battaglia di quarant'anni fa non hanno fatto altro che caricarsi di potere, ma credo che questa non sia stata la soluzione giusta. Chiamiamolo sesto senso. Temo che prima o poi qualcuno troverà il modo di riunire i pezzi. Ma vabbé, ne abbiamo discusso e abbiamo deciso.
    Come dice sempre Etienne: "Non si torna indietro."
    Godiamoci il nostro operato...

    Arashi Thersabek



    Pare che la mia idea non sia stata accolta troppo bene dagli altri. A discapito di quanto scritto qui, Sixy ora è sempre triste, in sovrappensiero. Iryael sta effettivamente piangendo per il rimorso, invece. Gli unici che sembrano averla presa abbastanza bene sono Ayumi e Arashi, forse con l'ausilio di qualche alcolico. Tanto per la cronaca, anche ora sono fuori a bere.
    Io...non saprei, onestamente. Non sono allegro, ma non sono nemmeno così triste da piangere. Tutti abbiamo dato un po' della nostra anima in quelle armi, ma sapere che la parte più bella di esse rimarrà ai nostri cari mi fa vedere la situazione migliore. Arashi sbaglia a pensare che è stata una scelta sbagliata. Lasciarle intere sarebbe stato un rischio ben maggiore.
    Ad oggi posso dire che l'Ultimo Incanto è stata la scelta più azzardata delle nostre vite, e non ho assolutamente idea di cosa potrebbe succedere se fosse replicato con le armi cariche di potere. No, se qualcuno deve replicarlo, che lo faccia partendo da zero come noi.
    Mi dispiace far soffrire i miei amici, ma è per il bene dei nostri discendenti. Non voglio che i miei nipoti si ritrovino ad affrontare una situazione come la nostra. E nemmeno i bisnipoti e chi verrà dopo.
    Però devo dare ragione a Sixy e Arashi: il nostro tempo lo abbiamo fatto. Toccherà ai posteri proteggere quello che abbiamo creato, e vogliano le divinità trasformarci tutti in Eoni per poterli aiutare in quei momenti.
    Adesso siamo sì delle eminenze ovunque andiamo, ma avendo consegnato le armi siamo anche stati scaricati della nostra responsabilità, in un certo senso. Abbiamo passato il testimone, ora non ci resta che goderci la nostra vita.
    Sto per diventare nonno! Largo ai giovani!

    Guardian Omenakoa


    L'ultima nota, invece, aveva un'aria appena più solenne delle altre.


    Confermo che mia moglie ha scritto memorie su memorie, da quel giorno. Al momento opportuno saranno inviate al suo casato, a Quercus, dove devono essere orgogliosi di aver dato alla luce una creatura così intrepida e testardamente orgogliosa.
    Ma anche gli altri non sono stati da meno.
    Oggi, tornassi indietro forse darei ragione alla mia guardia del corpo e passerei per la strada più lunga, ma anche più sicura. O forse no, non lo so, perché se non mi fossi fatto rapire non avrei avuto nemmeno modo di conoscere Sixy. Ma tanto indietro non si torna, e io sono l'uomo più felice di questa terra per come si sono evolute tutte le vicende.
    Vicende che qui si concludono.

    Io, Etienne Jurnar di Tiblos, Re del Regno di Planus e consorte di Sixy Ithilbor di Luinil, dichiaro ufficialmente conclusa la missione della Compagnia delle Castagne.

    Possa la Triade benedire i discendenti di queste creature, possa donargli la loro forza e la loro fortuna.
    E possa tu, che leggi queste ultime memorie, ricevere la loro forza e la loro saggezza, la loro astuzia e la loro abilità. Che la Triade ti sia amica, lettore, anche nei momenti più bui.


    Edited by Iryael - 1/11/2011, 18:11
     
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  4. Sixy-san
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    Unico commento: ... Wow o.O


    Per la prima volta da anni, Seven rimase di sasso. Gli era capitato di leggere qualche appunto scribacchiato dalla Compagnia delle Castagne, sì, ma nulla di così... intenso. Improvvisamente, si sentiva molto più vicino ai suoi antenati, così come agli altri membri della Compagnia delle Castagne. La sua falce era una parte di sé, un'estensione del suo braccio: al pensiero di rinunciare ad essa, poteva capire la tristezza instillata in Sixy Ithilbor, Iryael e gli altri.
    Tornando sulla terra, comunque, la situazione era di gran lunga più critica di quanto avesse immaginato. Se gli eredi della Compagnia delle Castagne erano i soli a poter attivare le armi, come diceva Iryael, voleva dire che chiunque ne fosse a conoscenza avrebbe cercato in tutti i modi di controllarli... o di eliminarli. Ma Seven era alquanto scettico riguardo alla seconda ipotesi: perché distruggere un'arma del genere, quando si poteva averla tutta per sé? E se un Regno avesse ottenuto tutte e cinque le armi, con tanto di rispettive anime?
    Sarebbe stata la fine di Pangea... almeno la Pangea che lui conosceva.
    Il ragazzo rilesse nuovamente la lettera di suo padre. Si prospettava l'ennesima guerra per il potere, e se volevano fermarla, lui e gli altri eredi dovevano restare liberi. Se qualcuno avesse avuto abbastanza potere su di loro da trasformarli nelle proprie marionette, sarebbe stato un macello.
     
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    Almeno uno dei cinque che sa come stanno le cose ci voleva ^^
    Perché quella faccina?


    Poco dopo che Seven ebbe finito di fare le sue considerazioni, a distogliere la sua attenzione fu l'ingresso di una rondine di gramarye violetto.
    Era il messaggero del suo informatore, un nano mutantropo di nome Orwind. Costui era un tipo di quelli che trafficano sempre nell'ombra: se qualcuno sputava a terra, lui sapeva chi era stato. L'elfo collaborava con lui sin da quando aveva cominciato la caccia al demone-leone.
    "Un obolo per l'informazione." cinguettò l'animale, facendo ciondolare la piccola sacca che aveva attorno al collo. Seven avrebbe dovuto versare trenta guil per ascoltare l'ultima scoperta di Orwind, o in alternativa dare il comando 'disfati', che avrebbe fatto sparire istantaneamente l'animaletto. Ignorarlo non sarebbe stata una buona idea, perché ad intervalli regolari piuttosto ravvicinati avrebbe ripetuto la sua frase, e non sarebbe andato via prima del tramonto.
     
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  6. Sixy-san
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    Occhi sgranati XD


    Inseguire due conigli generalmente portava solo a perderli entrambi. Probabilmente avrebbe dovuto sospendere la caccia al suo amico demone-leone - il pensiero bastava a fargli digrignare i denti - ma prima di lasciare andare una preda così succulenta voleva almeno aggiornarsi sulle ultime notizie. Seven estrasse un sacchetto di guil dalla tasca e contò trenta monete.
    "Tieni, piccolo avvoltoio" mormorò, versandole nel piccolo contenitore. "E adesso cantami quello che sai, Orwind."
     
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    XD

    ...E fu così che la rondine disse "Nessuna nuova, grazie e arrivederci." e volò via.


    "Pare che il bersaglio si trovi in una bottega vicina alla porta che guarda verso Loch. Si nasconde davvero bene, ma ovviamente non poteva sperare di farmela sotto il naso. Credo che il suo nome da mercante sia Mankler, e la mia fonte sostiene che venda terrecotte. Hai mai avuto interesse per i piatti da collezione, ragazzo?
    E poi ho scoperto qualcos'altro di davvero interessante, ma è un'informazione supplementare...e lo sai, le informazioni si pagano. Dai la tua risposta alla rondine, se sei interessato."

    L'animale chiuse il becco e rimase fermo in attesa.
     
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  8. Sixy-san
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    E fu così che Seven impugnò un bazooka e la incenerì sul posto. Non che ora come ora i suoi piani siano molto diversi, intendiamoci XD

    Seven infilò il libro e la lettera del padre nello zaino. Con un ottimismo che in realtà non provava, si disse che con un po' di fortuna avrebbe avuto qualche giorno di tempo per sbarazzarsi del demone, prima di occuparsi della faccenda degli eredi. Sempre che quel piccolo sciacallo viola camuffato da rondine non lo riducesse sul lastrico.
    Versò altri trenta guil nel sacchetto della rondine.
    Orwind, spero che l'informazione valga il suo prezzo, o giuro che ti strapperò tutti i peli della barba, uno ad uno, fino a quando non sarai glabro come una ninfetta.
    "Che informazione?" chiese in tono piatto.
     
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    "Si dice che fosse un membro della guardia reale del Flamarhen, agli ordini diretti dei principi gemelli. Ma questo potrebbe non essere vero. Se lo fosse, però, potresti infilarti di testa nel letame. Non che m'importi della tua vita, ma un cliente come te è raro da trovare. Così fedeli ce ne sono davvero pochi."
    Dopodiché la rondine frullò le ali.
    "Mi rifaccio vivo io se scopro qualcosa. Addio!"
    E con il saluto l'animale volò via facendo tintinnare le monete nel sacchettino.
     
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  10. Sixy-san
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    uhm, quali sono gli obiettivi della missione? ^^"



    Un membro della guardia reale, eh?
    Poteva non essere vero, certo. Seven non aveva mai visto i due principi di persona, ma aveva sentito raccontare in giro che erano piuttosto volubili e capricciosi, soprattutto il maschio. Eppure era molto raro che Orwind offrisse informazioni completamente fasulle... chissà da dove le ricavava, poi.
    Oh, non importava. A ciascuno i suoi scheletri nell'armadio.
    Seven controllò di non aver dimenticato nulla e s'assicurò che la lama della sua falce fosse ancora lucida e ben affilata, dopodiché si preparò a lasciare il locale.

     
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    Hai ragione! Non li ho scritti, vado ad aggiungerli nel primo post. *martelli*
    Dunque, l'obiettivo primario è sfuggire a questi cacciatori che Seven ha alle costole. L'obiettivo secondario è prendere Leandros, se lo accetti. Varie ed eventuali arriveranno più avanti.


    La strada su cui dava la locanda era lastricata di pietra e portava alla Piazza della Religione, luogo così chiamato perché i templi che vi si affacciavano erano uno per ogni divinità. Seven avrebbe potuto dirigersi lì e avvicinarsi verso il centro, oppure scegliere di affrontare le tortuose stradine della periferia est. Non avrebbe fatto molta differenza, eccetto per la qualità di vita che avrebbe visto.
     
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  12. Sixy-san
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    Seven optò per la periferia est. Un'ombra si muoveva meglio in mezzo alle altre ombre: la luce e l'opulenza del centro città gli davano un vago senso di disagio, era come guardare dall'esterno un mondo a cui lui non apparteneva. Senza contare che, se un assassino o un cacciatore voleva passare inosservato, non c'era nulla di meglio del grigiore dei quartieri più poveri.
     
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    L'elfo si addentrò per i vicoli. Insegne su insegne svettavano più o meno malridotte invitando i passanti ad entrare nei locali e nelle botteghe, da cui uscivano gli odori più svariati. Rifletté sulle informazioni in suo possesso. Non che Orwind gli avesse fornito chissà quali notizie: ora sapeva che cercava un demone-leone che faceva il venditore di terrecotte in un negozio nei dintorni della Porta verso Loch.
    Ammesso e non concesso che Orwind gli avesse passato delle informazioni giuste, sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. Magari chiedere in giro non gli avrebbe fatto male. O forse gli sarebbe bastato osservare, gli suggerì l'orgoglio.
    Guardare. Spesso non faceva altro.
    "Ehi, scusa te tutto blu!" trillò una voce femminile dietro di lui. "Blocchi il passaggio col tuo gingillo!"
     
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  14. Sixy-san
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    XD ehm, qua ci stava una battutaccia ma...

    *Seven dà una padellata in testa a Sixy*

    Seven: taci, creatura sconcia u.u lascia fare al maestro...


    Se c'era una cosa che Seven detestava, era quando qualcuno - soprattutto un qualcuno dalla voce squillante - lo strappava dalle sue riflessioni. Il ragazzo accarezzò la sua falce, chiedendosi come sarebbe stato girarsi di scatto e calarla sul collo di quella molestatrice, ma alla fine si limitò a raddrizzarla di più contro la spalla e a voltarsi con calma.
    "Prego?" chiese educatamente, ma in un tono abbastanza freddo da poter ghiacciare un tizzone.
     
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    Il giovane cavaliere si trovò davanti una mezzelfa minuta dai vistosi capelli color glicine e le mani piene di mazzi di erbe.
    "Sei ingombrante e il passaggio è stretto. Servono delle indicazioni?" domandò la ragazza, per nulla scalfita dal tono dell'elfo.
     
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