1^ Astrale per Anila di Aminos, Hikari Naki e Luken

Ruolano: Iryael, Sixy-san e WaterGuardian

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    La Radura delle Lacrime accolse con la sua pioggerellina fine e tiepida l'arrivo di una viandante solitaria. Il mantello della giovane, dalla trama intessuta strettamente, era reso più scuro e pesante dalla pioggia che lo aveva impregnato, ma la ragazza sembrava portare volentieri quella stoffa più pesante: era giunta infine nel luogo forse più antico del Continente, dove l'eco del gramarye riverberava in ogni respiro.
    Era ad Akolasia.
    E questo Iryael non l'ha fatto, pensò con una certa soddisfazione, e si concese un sorriso. Tuttavia la sua gioia fu in parte smorzata dalla visione di altre due persone all'ingresso della caverna dall'altra parte della radura. Non era sola.
    Infilò una mano nella tracolla con noncuranza e strinse seruling, il suo flauto. Il gesto le infuse un po' di sicurezza, poi attraversò lo spiazzo erboso ed entrò nell'ingresso della caverna, oltrepassando il monito inciso nella pietra all'ingresso.

    Del suolo antico io sono il cuore.
    Akolasia, questo è il luogo
    dove le anime degli inesperti che ivi naufragano,
    infrangendosi come schiuma sulle nuove sponde,
    cercano nuovo potere.

    Il mio pulsare è vita,
    infinito è il mistero che racchiudo.
    E voi, granelli di sabbia innanzi all’oceano,
    voi che vi accingete a varcare la soglia madre
    nella speranza di svelare l’arcano,
    a voi dico: quale offesa!

    Infinite pene infliggeranno l’animo vostro,
    corpo e spirito saranno martoriati.
    Non vi sarà riparo,
    non vi sarà nascondiglio,
    non vi sarà appiglio nella caduta.
    Il vostro gramarye vi si rivolterà contro
    e il vostro spirito sarà maledetto
    fino alla fine del tempo.
    Questo vi dico!

    Questo sarà il fato dei profanatori!



    Non che ad Anila importasse molto di quel monito, in quel momento. La preoccupavano assai di più i due viaggiatori all'ingresso, una ragazza ed un ragazzo. Con un gesto nervoso calò il cappuccio e si risistemò gli occhiali sul naso. Erano entrambi fermi all'ingresso, uno di fronte all'altro: erano forse malintenzionati? Aspettavano qualcuno? O c'era più semplicemente qualcosa che ostruiva il passaggio, più avanti?


    Okay gente, si apre anche questa ruolata. Buon divertimento =)
     
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  2. Sixy-san
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    yeeee!


    Hikari fissava l'ingresso di Akolasia a braccia conserte, godendo silenziosamente tra sé del delicato contatto della pioggia contro la pelle nuda del viso. Il cappuccio era casualmente tirato all'indietro, gettato oltre le spalle, e minuscole gocce d'acqua imperlavano le selvagge ciocche bionde della ragazza. Una parte del suo sangue accoglieva sempre con piacere il fine tocco della pioggia e il profumo della boscaglia umida.
    Lo sguardo di Hikari si soffermò sul ragazzo, Luken. L'aveva incontrato alcuni giorni prima nei dintorni di Fea, ma non poteva dire di conoscerlo a fondo: sapeva solo che era un ninja, che desiderava mettere le mani sugli Astrali - come lei, d'altro canto - e che nel complesso sembrava un tipo a posto.
    Nel sentire alcuni passi leggeri dietro di sé, Hikari si volse e rafforzò istintivamente la presa sul suo bastone, Amadriade.
     
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  3. WaterGuardian
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    Luken si stava facedo scudo di una sottile aura fiammeggiante. Non amava moltissimo la pioggia, ma grazie al suo addestramento ninja, aveva imparato a resistere a qualsiasi agente atmosferico e il suo potere fiammeggiante ora gli donava un enorme sollievo. Era giunto lì per primo, ma era stato raggiunto poco dopo da quella ragazza bionda, Hikari si chimava, la stava studiando da ormai qualche minuto, quando vide arrivare la sua amica da lontano.
    -Anila!- Luken si sciolse in un sorriso e il pesante cappuccio marrone gli cadde, rivelando la sua folta capigliatura castana chiarissima, avvolta dalla sua sottile aura rossa
    -Come stai?- disse correndole incontro -anche tu decisa ad entrare ad Akolasia?-


    Evviva! cerchiamo di dae il massimo ragazze! =)))
     
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    Sentendosi chiamata, Anila si irrigidì e gli occhiali le scivolarono nuovamente sul naso.
    "Oh...ciao..." salutò timidamente dopo aver risistemato le lenti. Non ricordava il nome del suo interlocutore, ma era certa che prima o poi le sarebbe venuto in mente. E anche l'altra ragazza l'aveva già vista a Fea, in occasione di un incontro con un medium matto da legare. Non ricordava nemmeno il suo nome, ma ricordava che fosse una maga, così come ricordava che l'altro fosse un ninja di fuoco.
    "Sono finita qui per caso." disse, molto semplicemente. "Come mai siete qui fermi?"
     
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  5. Sixy-san
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    "Io mi stavo preparando psicologicamente ad entrare" rispose Hikari con un risolino. Si scostò un ciuffo umido dalla fronte e scrutò per un istante i suoi nuovi compagni di viaggio, dopodiché catalizzò tutta la sua attenzione sull'ingresso di Akolasia. Un fremito di impazienza le scosse la spina dorsale. "Allora, andiamo?"
     
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  6. WaterGuardian
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    -Facevo due pasi e sono finito qui- disse Luken incrociando le braccia dietro la testa e facencole la linguaccia -direi di si Hikari- aggiunse poi rivolgendosi all'altra maga e avviandosi verso l'ingresso del labirinto
     
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    Hikari.
    Ecco il nome della ragazza. E l'altro...l'altro...l'altro sarebbe venuto fuori più avanti, si disse.
    Ma che diavolo, non mi ricordo un nome che sia uno...avrò ereditato anche questo da Iryael? pensò scornata, camminando dietro gli altri due. Agli occhi di un estraneo sarebbe potuto sembrare che lo facesse per paura, ma in realtà era pura abitudine. Non che luogo non la intimorisse, vista la mole di leggende che vi circolavano attorno, ma l'idea di usare Hikari e il ninja come scudi non l'aveva nemmeno sfiorata.

    Proseguirono insieme lungo un corridoio infinito, dritto e sufficientemente ampio, illuminato da alcuni cristalli-torcia abbarbicati di quando in quando sulle pareti, e infine giunsero in una enorme sala circolare.
    Al centro, una grande formazione cristallina saliva dal terreno e illuminava a giorno la sala con una luce pulsante, mettendo in risalto i bassorilievi con cui l’ambiente era adornato. Nella parte opposta all’arco da cui erano passati, c’erano tre porte contrassegnate con tre fiamme di colore diverso. Sopra lo stipite centrale, un’iscrizione in bassorilievo recitava:


    A voi, le cui anime già maledette
    bruciano di fiamma diversa,
    si impone la scelta del vostro cammino.
    Blu sia la fiamma del solitario
    che solo corre verso nuovo potere:
    a lui spetteranno scelte coraggiose,
    ed egli si metterà in gioco più di ogni altro.
    Gialla fiamma sia tra gli amici
    che tentano la sorte per la grande ricompensa:
    a lor siano date le scelte di gruppo,
    ma ricordino: non sempre si esce uniti
    o non sempre si esce tutti.
    Rossa fiamma arda negli amanti
    la cui passione offusca la mente,
    sian le loro scelte chiare ad essi
    ché per esse il futuro potrebbe sfumare.

    Gettata su di voi sia la mia maledizione,
    e prima che il Tristo Mietitore vi reclami
    porti ognuno di voi un frammento del Cuore Antico
    per la via che il suo soffio vitale ha riservato.

    Questo sia!
    Che il Gioco Antico abbia inizio!



    "Niente da dire: è davvero incoraggiante..." commentò Anila, scettica.
     
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  8. WaterGuardian
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    Luken emise un lungo fischio di ammirazione.
    -Direi che scegliamo la via degli amici- la buttò lì il ninja
    Si avvicinò alla formazione cristallina posta al centro della sala e afferrò uno dei tanti cristalli.
    -Penso siano questi i frammenti di Cuore Antico- disse Luken
     
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  9. Sixy-san
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    Hikari scelse a sua volta uno dei cristalli. Esaminandolo con più attenzione, vide che sembrava brillare di una luce interiore, come una minuscola stella.
    "E cosa dovremmo farci, esattamente?"
     
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    Anila raccolse una piccola scheggia di quel cristallo. Aveva l'impressione di profanare qualcosa di terribilmente prezioso, ma si ricredette quando vide la grande formazione ricrescere silenziosamente laddove lei lo aveva spezzato.
    "Non so. Ma dall'iscrizione si direbbe che sia una specie di chiave, o un amuleto." disse. Cercò di ricordare se avesse letto qualcosa a riguardo, ma non le venne in mente nulla. Poi, improvvisamente, nel suo cristallo il gramarye si fece fumo. Denso e giallo come l'ambra.
    Invece negli altri due cristalli accadde una cosa diversa. In entrambi si formò del fumo, ma si divise in due piccole nebulose ai lati, una gialla e una blu.
    Le due porte contrassegnate da fiamme gialle e blu vibrarono cupamente, sul fondo della sala.
    Significa che loro potrebbero muoversi per Akolasia tanto in gruppo quanto da soli? si chiese, mettendo in relazione i colori dei fumi con i colori dei portali. Guardò il suo cristallo, tutto giallo. Lei non avrebbe potuto che muoversi in gruppo. Sono così forti?
    Senza aggiungere nient'altro, si disprezzò.
     
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  11. WaterGuardian
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    Luken per poco non fece cadere il cristallo quando lo vide affumicarsi lentamente di due colori. Guardò anche lui i cristalli e poi i due portali.
    Questo significa che posso scegliere: il destino del solitario o quello degli amici...?
    Luken parve riflettere un po' tra sé. Era sempre stato un ninja che aveva affrontato missioni sia solitarie che in gruppo e mi sono ritrovato bene in entrambi i casi. Tuttavia Hikari e Anila sono amiche mie e non mi va di lasciarle sole. Sono pur sempre un gentiluomo!
    Luken si avvicinò ad Anila e le sorrise
    -Andiamo assieme? Te Hikari che fai?- domandò poi, rivolgendosi alla bionda
     
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  12. Sixy-san
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    Hikari fissava affascinata le eleganti volute d'oro e zaffiro emesse dal cristallo, chiedendosi quale incredibile forma di gramarye potesse mai essere. Riportata sulla terra dalla voce di Luken, s'affrettò a togliersi la faccia sognante per assumerne una seria e dignitosa.
    Andiamo in gruppo, direi" disse, riponendo il cristallo. Guardando il fumo di un giallo brillante sprigionato dal cristallo di Anila, rivolse alla bionda un sorriso - che sperò essere - rassicurante. "Probabilmente gli dèi non vogliono che ti avventuri da sola perché sanno quanto possa essere intrigante Akolasia per i maghi e vogliono che ci sia qualcuno a tirarti via da tutte le meravigliose forme di gramarye che potremmo incontrare. Akolasia non è solo un vecchio labirinto con qualche trappola inculcata dentro: in questo luogo pulsa il cuore della più grande magia mai esistita."

     
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    "Già, forse. Secondo le Cronache di Iet'zi è così." commentò la maga. Poi incassò appena la testa nelle spalle e spiegò: "E' solo che non voglio farvi da zavorra, cosa che questo" e smosse appena il cristallo "mi ha appena rinfacciato."



    Nella Sala di Polaris nove anime di gramarye sedevano attorno a un tavolo, ciascuna distinguibile dagli altri per gli occhi di un colore diverso.
    I Guardiani - perché di loro si trattava - sembravano seguire con aria indolente la discussione tra i giovani.
    "Altri scocciatori senza alcun ritegno per l'arte." commentò Occhi d'Oro. "Quand'è stato che ho lasciato passare gli ultimi? Tre giorni fa? E già ce ne sono altri!"
    "Tranquillo, quelli te li ho fatti fuori io." replicò Occhi Azzurri, placida. "Certo che se li avessi fermati te non avrei dovuto vedere uno spettacolo tanto pietoso. Altro che cavalieri, quelli erano tre inetti!"
    "Prenditela con il Consiglio di Gilead se quelli erano incapaci." suggerì Occhi Viola. "Magari se chiediamo al Tristo di portarci qui il capo del Consiglio possiamo dirgli che i metodi messi su negli ultimi due secoli fanno davvero schifo."
    "Ehi, però avete notato che conoscono le Cronache di Iet'zi?" commentò entusiasticamente Occhi Neri. "Non ci credo che il Concilio le usi ancora per parlare di questo posto!"
    "Hanno forse qualche altro modo per riferirsi a noi?" domandò Occhi Arancioni "Se non avessi tenuto quel poveraccio a scrivere quello che gli dettavi per più di un anno, come minimo avrebbero pensato ancora che Akolasia fosse in un'altra dimensione."
    "E comunque sei stato troppo arzigogolato con le metafore!" protestò Occhi Rossi, identico a Occhi Arancioni.
    "Ma sono pura poesia!" replicò Occhi d'Oro. "Voi profani non potete capire la loro bellezza!"
    "Concordo." convenne Occhi Neri.
    "Ma se sono incomprensibili!" replicò Occhi Azzurri.
    Occhi Indaco, seduto a braccia conserte, socchiuse un occhio.
    Casinisti, pensò.



    Nella sala del cristallo, frattanto...
    La fiamma gialla posta sulla porta centrale parve reagire e la pesante lastra di roccia si disfece in una miriade di farfalle di luce dorata.
    Il gruppo oltrepassò la soglia e percorse un lungo corridoio per un tratto che poteva essere di cinquanta metri, per giungere in una nuova sala circolare, il cui unico pilastro centrale - che ad occhio e croce era largo un paio di metri - recava un’incisione:

    Grande Scala del Cielo



    Scoprirono così di essere in realtà su un pianerottolo, in cima ad una scala a chiocciola di cui non potevano intuirne la lunghezza. I gradini, scavati nella roccia, erano ruvidi ed alti mentre sul soffitto era presente una sorta di nebbiolina simile alle nuvole...
    Scesero i primi gradini con cautela poi, quando presero il ritmo, con velocità maggiore...ma dopo un centinaio di gradini si trovarono su un altro pianerottolo: davanti a loro la scala proseguiva, ma alla loro sinistra si apriva un arco, attraverso il quale era possibile vedere un pilastro immenso, interamente in cristallo, su cui era inciso:

    Scala di Cristallo




    CITAZIONE
    Ebbene, cosa facciamo? Entriamo e cambiamo scala o si prosegue dritti?

     
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  14. Sixy-san
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    Lascio carta bianca a Guard =)


    Hikari infilò la testa nell'arco, e i suoi occhi scuri si sgranarono quando vide più da vicino il pilastro di cristallo. Era bellissimo, una cascata di sfaccettature luminose che ricadevano verso il basso in un vortice di colori sgargianti.
    "Dev'esserci voluto un gramarye davvero incredibile per forgiare una simile meraviglia" commentò, ammirata. "Allora, dove vogliamo andare? Di qua o dove?"
     
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  15. WaterGuardian
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    Luken entrò a sua volta nella scala di cristallo e iniziò a scrutarla per bene.
    Era evidente che per raggiungere il labirinto vero e proprio, prima dovevano affrontare una serie di scale. Aveva letto qualcosa del genere in un libro una volta. Le scale dovevano essere circa una decina, ma solo una li avrebbe portati alla prima sala. Avrebbero dovuto impiegare un po' di tempo a capire il meccanismo di quelle scale, inoltre si ricordava, sempre da questo libro che le scale erano ricche di trappole e di trabocchetti. La strana nebbiolina della scala del cielo non sembrava pericolosa, ma nemmeno la scala di cristallo sembrava presentare tranelli, a prima vista. Doveva prendere una decisione.
    -Proseguiamo. La scala del Cielo non mi sembra pericolosa. Andiamo avanti. La prossima volte deciderete voi ragazze- disse Luken, proseguendo per la Scala del Cielo
     
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23 replies since 4/8/2011, 22:54   161 views
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